DUE CONSIDERAZIONI SULLE FIERE MUSICALI

(Sul palco del Music Show di Milano con Donald Renga, Giuseppe Scarpato e Federico Baracchino)

Una settimana fa ero al Music Show di Milano come ormai mi succede da qualche anno a questa parte. Non posso fare a meno di pensare a quando da ragazzo frequentavo le fiere con la speranza di poter provare strumenti e farmi notare e a quando guardavo i vari ospiti con un misto di invidia e ammirazione.  In realtà trovarsi anni dopo dall’altra parte non è esattamente come pensavo, per un musicista le fiere sono faticose.  Lo sono fisicamente quando devi correre da uno stand all’altro se hai più esibizioni o per rispettare degli appuntamenti, e lo sono psicologicamente perché non sono certamente i posti migliori per fare musica.

Le demo sono spesso difficili per un musicista, il cui compito in questi eventi non è mostrare quanto sia (forse) bravo,  ma semplicemente far capire la qualità del prodotto che sta usando. Le condizioni acustiche non sono mai ottimali, il rumore di fondo è fortissimo,  senza contare che almeno per me suonare sulle basi mi impedisce di suonare bene, la musica ha bisogno di interplay. Per mia fortuna e anche un po’ per scelta, in questi eventi mi ritrovo spesso on stage con una band e stare sul palco è effettivamente più gratificante. La fortuna sta nell’avere dei colleghi che mi stimano e che mi invitano alle loro performance e la scelta sta nel fatto che quando posso anche io propongo un mio progetto di band. Al di là di questo mi porto a casa  molto da una fiera di settore, mi porto soprattutto delle motivazioni e delle riflessioni. Le motivazioni stanno nel verificare che la stima nei miei confronti sia immutata o addirittura aumentata. Molte persone mi fermano e mi salutano, alcuni li conosco bene, altri me li ricordo appena ma loro si ricordano di me (è colpa mia, non sono fisionomista e non ho una memoria fotografica) altri invece ci tengono a salutarmi e a conoscermi e questo avviene con semplici visitatori ma anche operatori del settore. La riflessione sta nel fatto che tutto ciò mi appare spropositato rispetto al mio reale valore. Lo dico perché spesso vedo suonare o anche semplicemente provare degli strumenti, dei ragazzi giovanissimi che davvero “spaccano” ma che non godono della dovuta attenzione. Sono tanti, tantissimi e questo mi fa sentire privilegiato da una parte e usurpatore dall’altra. Come in un mio precedente articolo a questi ragazzi suggerisco di costruirsi con pazienza la propria fama come musicisti e di non pretendere tutto troppo in fretta. Se vogliono poi lavorare anche nelle fiere di settore ne devono prima capire i meccanismi e soprattutto accettare che al centro dell’attenzione ci deve essere il marchio che rappresentano e non loro stessi, soprattutto se non sono musicisti di fama. Le fiere musicali non sono il posto ideale per far musica ma sono importanti per la musica e per tutte le persone che ci girano intorno. Da musicista due tre fiere all’anno non mi cambierebbero la vita, ma per le aziende che producono gli strumenti che suoniamo,  questi eventi sono importanti e anche se a volte non “perfetti”, bisogna apprezzare lo sforzo di chi ancora si sbatte per organizzarle. Per quanto riguarda me, anche quest’anno sono tornato a casa contento. Mi sono portato dietro un bel po’ di stanchezza ma anche di energia positiva, la stima dei marchi che mi supportano (Gallistrings , Grbass, Miguel di Carlo),  la bravura dei musicisti con cui ho suonato (il bravissimo Giuseppe Scarpato che mi invita sempre, Federico Baracchino e Donald Renga), nuovi amici (la bravissima chitarrista Simona Malandrino e tutto lo staff di Dophix, una ditta che produce pedali artigianali a Firenze con una grandissima qualità). E quest’anno a casa mi sono anche portato un bel pedale rosso fuoco di Dophix, un overdrive fighissimo in edizione limitata di cui io possiedo ora il numero 3 di soli tre esemplari al mondo. Ecco, oggi è domenica, inserisco l’overdrive, alzo il volume e vi saluto.


(la consegna del mio nuovo overdrive Purgatorio Lussuria Limited Edition by Dophix© )

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